La corsa verso l’adozione delle auto a guida autonoma può aver subito un rallentamento, ma è ben lontana dal fermarsi. Una domanda cruciale rimane: queste tecnologie avanzate possono davvero operare senza l’intervento umano?
Negli ultimi anni, il settore dei trasporti ha assistito a trasformazioni significative, e le auto a guida autonoma rappresentano probabilmente il cambiamento più radicale. Questi veicoli, dotati di sistemi sofisticati, stanno già dimostrando il loro potenziale in ambienti circoscritti come le nuove linee metropolitane, sia in Italia che in altre regioni europee.
Progetti simili stanno emergendo anche per tram e autobus, con iniziative avviate a Helsinki dal 2020, seguite da Edimburgo e, più di recente, Seoul, dove i servizi notturni di autobus a guida autonoma stanno diventando realtà. Tuttavia, la maggior parte di questi progetti prevede ancora la presenza di un “conducente di sicurezza” pronto a intervenire in caso di emergenza.
Anche l’Italia ha avviato sperimentazioni: a fine 2019, Merano ha ospitato per una settimana una prova di navette autonome prodotte dalla francese Navya. Questi veicoli, capaci di trasportare fino a 15 persone, hanno percorso un tratto breve nel centro storico, lasciando i passeggeri colpiti dalla precisione e sicurezza del piccolo mezzo elettrico.
La Sfida della Guida Autonoma su Strade Aperte
Se il transito su percorsi delimitati è ormai testato, la guida autonoma sulle strade urbane ed extraurbane presenta sfide notevolmente più complesse, date le innumerevoli variabili in gioco. I veicoli autonomi si avvalgono di una combinazione di sensori, telecamere, radar e intelligenza artificiale (AI) per navigare senza l’assistenza umana. Questi strumenti consentono ai veicoli di spostarsi da un punto all’altro, analizzando costantemente l’ambiente circostante per prendere decisioni rapide.

L’Evoluzione di un Mercato Emergente
Le prime prove di automobili senza conducente risalgono agli anni ’20, ma solo negli anni ’80 si sono visti i primi modelli autosufficienti. Oggi, grazie all’avanzamento della tecnologia, grandi case automobilistiche come Audi, BMW, Ford, General Motors, Tesla, Volkswagen e Volvo, insieme a colossi tecnologici come Google, guidano la ricerca in questo campo.
Google, in particolare, ha condotto esperimenti con veicoli come la Toyota Prius e l’Audi TT, che hanno percorso oltre 230.000 chilometri nelle strade della California. Più recentemente, Elon Musk ha attirato l’attenzione con il sistema Full Self Driving di Tesla, riconoscendo nel 2023 le sfide sottovalutate nella sua implementazione. Tuttavia, grazie a una partnership con Baidu, Tesla ha registrato un incremento del 12% nel valore delle sue azioni, grazie all’integrazione delle tecnologie di mappatura e navigazione offerte dal colosso cinese.
Visioni Economiche e Prospettive
Mentre si discute su quali prospettive future potrà realmente avere questo mercato, le stime sono contrastanti. Un rapporto di McKinsey del 2023 suggerisce che il settore delle auto autonome potrebbe raggiungere un valore tra i 300 e i 400 miliardi di dollari entro il 2035, con un periodo di recupero degli investimenti stimato in 10-15 anni.
Tuttavia, i finanziamenti sono diminuiti drasticamente negli Stati Uniti, passando da 25 miliardi di dollari nel 2019 a soli 3 miliardi nel 2022. Questa riduzione è stata influenzata anche dalla transizione verso le auto elettriche, la cui scadenza è fissata dall’Unione Europea per il 2035, imponendo un impatto immediato sulla filiera produttiva.
L’Avanzata di Wayve e il Futuro della Tecnologia AI per la Guida Autonoma
Una notizia di rilievo è emersa a maggio 2024: Wayve, una società britannica focalizzata sulla tecnologia AI per veicoli autonomi, ha ottenuto oltre 1 miliardo di dollari in finanziamenti, il più grande investimento di questo tipo in una compagnia AI europea. Nonostante le parole entusiastiche del primo ministro Rishi Sunak, il Regno Unito rimane indietro rispetto ai colossi dell’AI statunitensi e cinesi. Tuttavia, la tecnologia di Wayve spicca per la sua capacità di interagire e apprendere dall’ambiente reale, un approccio differente rispetto ai tradizionali modelli di AI che si concentrano principalmente su compiti cognitivi specifici.
Come Funzionano le Auto a Guida Autonoma
La base tecnologica delle auto a guida autonoma è l’intelligenza artificiale. Questi veicoli raccolgono enormi quantità di dati attraverso sensori e telecamere, utilizzando l’apprendimento automatico e le reti neurali per riconoscere l’ambiente e rispondere in modo appropriato. Un esempio significativo è Waymo, parte del gruppo Alphabet (Google), i cui veicoli elettrici percorrono le strade di città come Phoenix, San Francisco, Los Angeles e Austin, costruendo mappe 3D dinamiche dell’ambiente in tempo reale.

Le Fasi del Funzionamento di un’Auto Autonoma:
- Impostazione della destinazione: inserita dal passeggero, consente al software di calcolare il percorso ottimale.
- Monitoraggio sensori: i sensori creano una mappa in tempo reale, rilevando movimenti e ostacoli tramite radar.
- Integrazione dei dati: il software AI analizza input da sensori, videocamere e fonti come Google Street View per una visione completa.
- Decisioni con algoritmi di deep learning: simulano la percezione umana, permettendo sterzate e frenate adeguate.
- Navigazione assistita: il sistema consulta mappe digitali per anticipare segnali stradali e punti di riferimento.
Sebbene le auto siano progettate per muoversi autonomamente, mantengono una funzione di “override” che permette l’intervento umano se necessario.
I Livelli di Autonomia
La National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) classifica l’autonomia in sei livelli, da 0 a 5. Livello “0” significa controllo totale del conducente, mentre a livelli più alti si assiste a un progressivo aumento dell’automazione:
- Livello 1: sistemi di assistenza (es. frenata automatica).
- Livello 2: assistenza alla guida combinata, con il conducente sempre vigile.
- Livello 3: guida automatizzata in condizioni specifiche, con controllo umano disponibile.
- Livello 4: completa automazione in determinate circostanze, senza attenzione continua del conducente.
- Livello 5: piena autonomia in ogni situazione, con i passeggeri esclusivamente spettatori.
L’obiettivo è che i veicoli raggiungano presto almeno il livello 4, già utilizzato in servizi di car sharing e applicazioni come i mezzi per la pulizia stradale.
Auto a Guida Autonoma e Sostenibilità
Il dibattito sull’efficacia delle auto a guida autonoma è acceso fin dagli albori dei primi prototipi. Tra i principali vantaggi sostenuti vi è l’aumento della sicurezza: gli incidenti causati dall’errore umano, che costituiscono la maggior parte degli incidenti stradali, potrebbero diminuire drasticamente grazie all’uso di sensori e intelligenza artificiale avanzati.
Questo comporterebbe anche un notevole risparmio economico, riducendo i costi sanitari e migliorando la produttività grazie alla diminuzione degli infortuni e delle morti.
Inoltre, la guida autonoma favorirebbe una maggiore accessibilità, consentendo a persone con limitazioni fisiche di spostarsi autonomamente e aumentando la mobilità per tutti.
L’Efficienza delle Auto a Guida Autonoma: Vantaggi e Sfide
Le auto a guida autonoma promettono di migliorare l’efficienza del traffico, contribuendo a snellire i flussi veicolari e ridurre la congestione. Questo si tradurrebbe in tempi di percorrenza più brevi, consentendo agli occupanti di utilizzare il tempo di viaggio in modo più produttivo o rilassante. Inoltre, le applicazioni commerciali di questi veicoli potrebbero portare a significativi vantaggi legati alla sicurezza e all’efficienza del carburante.

Le Preoccupazioni degli Utenti
Tuttavia, esistono anche timori legati all’uso di vetture senza un conducente umano. Anche se molte persone potrebbero avere fiducia nella tecnologia, c’è il rischio che una dipendenza eccessiva porti a un abbassamento dei protocolli di sicurezza, con conducenti che potrebbero non intervenire quando necessario.
Incidenti e decessi già verificatisi durante i test delle auto autonome dimostrano che i sistemi di guida non sono infallibili e possono soffrire di interpretazioni errate delle situazioni.
Inoltre, gli aspetti normativi legati alla responsabilità, alla privacy dei dati e alla standardizzazione sono ancora in fase di evoluzione. Esistono anche differenze significative nei codici stradali tra paesi; ad esempio, in Inghilterra è obbligatorio mantenere le mani sul volante anche quando si utilizzano sistemi di assistenza alla guida.
Le Incertezze Futuro delle Auto Autonome
I dubbi e le incertezze su questo tema rimangono molti e le risposte sono ancora parziali. I possibili incidenti causati da malfunzionamenti dei sistemi di guida, il rischio di hackeraggio e la questione della responsabilità in caso di incidenti sono tutti elementi da considerare. Chi sarà responsabile in caso di un incidente? Sarà l’utente o il software del veicolo? Ci sono anche dilemmi etici da affrontare, come la decisione che un veicolo autonomo potrebbe dover prendere tra evitare uno scontro con pedoni e proteggere i suoi occupanti.
Infine, un rapporto del MIT di Boston avverte che l’impatto ambientale delle tecnologie di guida autonoma potrebbe generare emissioni comparabili a quelle di tutti i data center del mondo, a causa dell’intensivo utilizzo dei sistemi informatici.
Le auto a guida autonoma hanno il potenziale di trasformare radicalmente il trasporto, rendendolo più sicuro, efficiente e accessibile. Tuttavia, per raggiungere questi ambiziosi obiettivi, sarà necessario affrontare e superare numerose questioni tecniche, normative e le percezioni pubbliche. Queste sfide sono complesse e richiederanno un impegno collettivo per garantire che il futuro della mobilità sia veramente sostenibile e sicuro per tutti.